Zucchero, tra Eric Clapton e Francesco Guccini: le dichiarazioni del cantautore in un’intervista a Il Fatto Quotidiano.
Zucchero è uno degli artisti italiani più amati nel mondo, e questo è risaputo. Protagonista a inizio dicembre di un concerto di beneficenza organizzato da Sting e dalla moglie a New York, Sugar ha diviso il palco con leggende viventi come l’ex Police ma anche Bruce Springsteen.
Un’ennesima conferma del suo status di vera superstar internazionale. E il merito, almeno in parte, è di Eric Clapton. Ecco le dichiarazioni del bluesman emiliano sull’amicizia con l’ex Cream, in un’intervista a Il Fatto Quotidiano.
Zucchero racconta l’amicizia con Eric Clapton
La prima grande star internazionale ad accorgersi del talento di Zucchero è stato proprio Eric Clapton, definito da Fornaciari come ‘un amico vero’: “Quando suono alla Royal Albert Hall di Londra, mi presta il suo set per farmi risparmiare“.
La loro storia di affetto e stima risale a quando, nel 1988, Lory Del Santo portò l’allora compagno ad Agrigento per assistere a un concerto del bluesman emiliano: “A fine spettacolo mi dicono ‘c’è Clapton’. Non ci credevo. Invece entra Eric e mi fa ‘ il mondo ti deve conoscere, mi segui in tour?’. Tra noi è nata così. Lo sento con regolarità, se ne va spesso in Islanda a pescare i salmoni col leader dei Procol Harum“.
Ultimamente, poi, Zucchero ha avuto modo di condividere il palco con Bruce Springsteen, artista con cui non aveva mai suonato: “Un uomo serio e garbato, di poche parole. Dopo il concerto mi ha detto: ‘Greato job!’. E mi ha abbracciato. Il massimo dello slancio, per lui“.
Zucchero parla del rapporto con De Gregori e Guccini
Ma non solo nella musica internazionale Sugar vanta amicizie importanti. Anche tra i grandi della musica italiana infatti ha saputo stringere rapporti sinceri con le persone che piacciono a lui, “dritte, serie, senza falsità“.
Tra queste De Gregori, Fossati e Guccini: “A De Gregori chiesi il testo di Diamante: parlando di mia nonna, mi serviva un poeta ‘esterno’. […] Abbiamo collaborato spesso, anche in questo disco. Fossati l’ho sempre trovato bravissimo e il suo disco con Mina è una bella boccata d’ossigeno. Guccini è il mio fratellone. Sono cresciuto con lui e i Nomadi“.
E chissà se qualcuno di questi amici potrà essere una guest star durante la sua lunga residency del 2020 all’Arena di Verona. Nell’attesa di scoprirlo, ci riascoltiamo Freedom: